Amare la vita come fa il cane
che proteso
fuori dal finestrino
dell’auto del padrone
annusa il vento
e lo morde, abbaia
al sole e ride in faccia
alla velocità e la sfida
– o come il gatto
che languido si stira
nel calore dell’asfalto
ma pronto a scattare
al minaccioso rombo
di un motore
– perché ogni istante va afferrato
ma non ti devi al suo ricordo
incatenare.
di Maddalena Gregori
Bellissimo, l’ ho letto in un momento importante per me, a volte perdiamo i piccoli dettagli che danno significato alla vita.
E’ vero. Io l’ho scritta in un momento difficile
Grintosissima … non so se sia corretto come superlativo ma l’ho abbaiato!
La poesia è così piena di energia che mi fa salire l’adrenalina e la voglia di annusare, mordere, ridere, sfidare, languere e subito dopo scattare, ad ogni richiamo della vita.
Certo, forse non è proprio facile per l’essere umano non incatenarsi ai ricordi, anche se, ti dirò, è già da molto tempo che la sottoscritta li vive con distacco e non vi si crogiola. In tempi di covid 19, poi, sto felicemente respirando ogni attimo della giornata. Non mi importa di ciò che fu, e nemmeno di quel che sarà. Ora -intendo in questo preciso istante- sono viva: è un attimo che non posso non afferrare!
Sai, l’ho scritta in un periodo in cui non amavo molto la vita: ero amareggiata, delusa, sconfortata, arrabbiata e un giorno, durante una passeggiata sul lungomare, ho visto un cane che si sporgeva da una macchina, felice come un beota, un adorabile beota. E ho capito…