Dopo il colpo di vento
che ha rovesciato l’oleandro
che ha versato manciate di terra
dal vaso – da dentro a fuori
– dopo la bufera che ha scompigliato
le carte sul tavolo
e spettinato le amache
appese da un angolo all’altro dei muri
– dopo quel colpo di tosse di dio –
un respiro si è diffuso
lungo le colline segnando di azzurro
i profili degli alberi e delle case e dei borghi
e delle strade e delle anime
– umane e ferine – che sulla terra tracciano
gli imperscrutabili percorsi
delle loro vite.
di Maddalena Gregori
Respiro è tutto. Non so perché ma tra le infinite possibilità di questa poesia, mi auguro che quel respiro sia un pensiero a pieni polmoni sulla pandemia.
Il respiro che erompe dopo il temporale lo immagino come quel lungo sospiro rumoroso che ci sfugge ogni volta che qualcosa di brutto finisce di opprimerci, come un sospiro con cui si riprende a vivere, come l’apertura al mondo dopo un’apnea dolorosa. Questa poesia l’ho scritta parecchi anni fa, ma, come ogni poesia, può adattarsi a varie stagioni del mondo e della vita.