Dedicato a F.

Un solo attimo – un respiro mancato
e il sogno illusorio
in cui ci han precipitati
si cancella – scompare.
E noi lì fermi a fissarci le mani
come dopo uno scippo
e a chiederci dov’è ora
ciò che prima stringevamo
e adesso che sarà, come sarà
– perché io proprio lo vorrei sapere
da morti … come si vive.

 

di Maddalena Gregori

 

In ricordo di un’amica, una maestra, una presenza

6 Risposte a “Dedicato a F.”

  1. Mi piacerebbe che sì, si riuscisse a guardare agli avvenimenti che seguono la nostra dipartita 🙂 … e per sorridere un po’. Quel dubbio che avevo su quella persona, si confermerà? E tizio, caspita non immaginavo mi volesse così bene …. insomma vedere come si vive da morti, un ossimoro fantastico che varrebbe la pena provare 🙂

    1. Una sorta di “vengo anch’io! No tu no!” 😀
      In realtà quello che mi piaceva della frase finale (da cui ha preso il via l’intera poesia) è proprio l’assoluto amore per la vita che mostra. Perché desiderare di sapere come si vive da morti è come dire: “a morire proprio non ci penso! E anche da morta troverò modo di vivere”.

  2. è sempre difficile perdere chi credi di conoscere a fondo e con il quale hai vissuto i momenti cruciali del vivere e del crescere. Capitò con mia madre e io ho la responsabilità di aver cambiato la sua vita per aver, con il mio annuncio di nascita, “dovuto” sposare il mio quieto e disponibile padre. Passarono gli anni e un giorno vado a trovarla e pareva parlare come sempre poi a un certo punto in dialetto mi guarda stupita e perplessa: ma vo’ chi siv? (ma voi chi siete?). Nessuno mi aveva avvertito che ormai viveva in un suo mondo, evidentemente sereno e tranquillo. Poi accadde l’ ovvio inevitabile e io corsi là dove da un paio d’anni viveva, passai tutta la notte a litigare e a rimproverarla. Nel mio assurdo pensiero mi immaginavo che fosse stata lei a chiudersi in questo mondo sereno e sorridente, quasi a dispetto. Poi arrivò il mattino, vennero gli addetti a chiudere il contenitore e le solite litanie e convenevoli. E rifacemmo la pace…

    1. Rifare la pace, anche post mortem, è essenziale. Qui io non saluto una parente, ma una donna che ho avuto il privilegio di conoscere e frequentare per una breve parentesi della mia vita.

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