Del mio cuore ogni battito
traccia un lieve tratto
e giorno dopo giorno
disegno il tuo profilo
che si staglia
contro lo sfondo
di un desiderio mancato.
Del mio cuore ogni battito
segna il ritmo di una melodia
– e tu nel sogno
perfettamente ti adatti
– si accostano i tuoi accordi
a formare un’armonia
e la tua canzone nella mia
– con la mia – risuona.
di Maddalena Gregori
Mi viene in mente un tuo recente commento: “In realtà non è che tutto si può dire meglio, ma che tutto può essere detto in tanti modi diversi”.
Questa poesia mi sembra un altro modo di raccontare “È la mia ombra”, pur con delle sfumature, perché lì era più evidente la solitudine.
Posso chiederti cosa intendi con “Ma anche l’inferno, forse…”, come hai scritto a Francesca?
L’inferno interiore che ci procura l’irrealizzabilità della perfezione d’amore fuori dal sogno, se non per brevi e forse illusori attimi?
L’inferno di coppia perché non riusciamo ad accontentarci di accordi anche solo un po’ stonati, e la relazione finisce per essere invivibile?
O volevi dire altro?
Comunque, certe anime hanno sogni stoici.
Sì, il tema del “sogno d’amore” torna spesso nelle mie poesie. Quindi ce ne sono parecchie che, riferendosi a relazioni reali o immaginarie, giocano intorno a questo tema.
Quando ho parlato di inferno, invece, intendevo che a volte ci sono coppie così perfettamente coese da impedire la distinzione tra le due anime, e questo ai miei occhi non è bello, perché lo percepisco come mortifero. L’altro deve essere diverso da noi per darci stimoli, compensazioni, opportunità di cambiamento. E’ faticoso, ma è il bello della relazione di coppia. Ma è solo il mio parere.
Forse il parlare come unica voce, pur costodendo gelosamente il proprio tono, è l’eden dei ogni relazione umana.
Ma anche l’inferno, forse…