zampa hai naso
hai lampo giallo
dello sguardo
contro il bianco
di neve fredda
e nero tronco
a fare capolino
scrutando diffidente
tra segni incerti
sintomi di
nemici assalti
hai pancia
che grida hai
la paura
selvatica salvezza
hai fuga.
di Maddalena Gregori
Se trattasi di essere umano, è creatura primordiale!
Certo, è inquietante un aspetto della poesia, cioè la legge della sopravvivenza che porta alla diffidenza costante, alla paura e alla fuga. Ma il lupo è anche altro e se nelle situazioni che fiuta come pericolo reagisce così… beato lui!
PS: la cosa incredibilmente triste è che oggi aumentano le pecore ma i lupi sono in estinzione.
In effetti la persona ritratta era creatura primordiale, ai miei occhi. Per quanto riguarda le pecore poi, non mi disturba che siano sempre più numerose, ma che ben poche siano anche vagamente simili alla Pece/Pepe di cui ho raccontato: una pecora fuori dagli schemi e capace di ribellarsi alle imposizioni (mi hanno recentemente raccontato che la prima volta che l’hanno tosata, o meglio che ci hanno provato, è fuggita e si è nascosta nella legnaia del vicino per una intera giornata. Non riusciva a capacitarsi che questo trattamento ai cani non venisse imposto e a lei sì!). Tuttavia il lupo, sì, è vero: è nobile, affascinante e misterioso. Un mito in carne ed ossa, inafferrabile e magico.
Ad averlo questo istinto da lupo così… infallibile!
Bellissima!
Aggiunge qualcosa se dico che si tratta di un ritratto? Non un autoritratto, eh!