I vecchi e i neonati
si somigliano tutti – tra loro.
Indistinti veniamo al mondo
e – dopo una breve
parabola individuale
– all’indistinto torniamo
verso l’infinito
l’universale che tutto accoglie
a sé uguale – come fiume
al mare scorriamo
e lì – acqua nell’acqua – ci perdiamo.
di Maddalena Gregori
Sei stata più fortunata, ti sarebbe salita la rabbia dalle unghie dei piedi sentir tanto disamore per i “bambini ormai stantii”. Ti ho copiato da Singolar tenzone.
È anche possibile che l’abbia sentito più spesso di te perché recentemente sono una cacciatrice di bruttezze. Lasciamo perdere… scusa ancora lo sfogo.
I vecchi sono bambini attempati.
Mi fa orrore quello che, in questo triste momento epocale, molti “intermedi” pensano ad alta voce: tanto sono soprattutto vecchi quelli che muoiono. Scusa il commento poco pertinente.
Tristezza infinita.
I bambini sono vecchi in erba 😀
Per quanto riguarda ciò che è accaduto negli ultimi mesi, devo dire che quasi mai ho sentito qualcuno pronunciare le parole che dici. Caso mai il contrario, persone che piangevano disperate genitori e nonni. Perché gli anziani noi li immaginiamo come isole nell’oceano del tempo, e invece sono collegati al mondo, come le radici all’albero.