La solitudine
è il segnale
di un vuoto
che parte da dentro
– poi si fa corpo
e ti cammina a fianco.
di Maddalena Gregori
Vorrei vivere diverso in paesi lontani. Vorrei morire altro fra bandiere sconosciute. (Fernando Pessoa)
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Anche stavolta leggo l’immagine insieme alla poesia. In due modi opposti però.
Il primo. Affianco alla donna, sull’altalena, c’è un vuoto pieno di albe e tramonti, di mare, di aria, luci, suoni, odori; di vita. È tutto ciò che le serve, è in compagnia dell’universo intero, è parte del divino.
Il secondo. Affianco alla donna, sull’altalena, c’è un vuoto pieno di malinconia. La sua vita è un passionale e dolce racconto di albe e tramonti che non può condividere… fuori dal sogno.
Forse entrambi, e in momenti diversi: accanto a te il vuoto e poi, d’improvviso, ci vedi l’universo. La solitudine spesso porta con sé occhiali che fanno vedere più in là.
Bellissima: la straordinaria forza di poche righe ma tracciate con forza. 🙂
Se cammina a fianco è, dunque, in parrallelo. Non resta che sperare in un cambio di binario 🙂
Io pensavo più all’assurdità del fatto che la solitudine alla fine diventa la tua unica compagnia. 🙂