Sono diventati
alito nel vento
di questa storia infame
fatta di tempesta
che non dà requie
– o forse ne dà troppa –
per alcuni troppo tempo
per pensare – da riempire
per altri l’eterno
carosello di luce
in cui fluttuare liberi
finalmente – ecco
così voglio vedere
quelle mani scarne
stanche – segnate da vene
posate sul grembo e che ora
di ali di passero
imitano felici il volo.
E noi qui – a piangere
la vostra fuga – condannati
alla fatica di sperare.
di Maddalena Gregori
Le mani, la nostra storia, la nostra vita.
Giusi! Mi era sfuggito il tuo commento!
Hai ragione, non a caso la tradizione ha inventato con la chiromanzia un modo per leggere il futuro e il passato di una persona attraverso lo studio della mano. Ma la mano è anche il modo in cui riusciamo a “cogliere” la personalità di qualcuno anche solo stringendola.
Le mani maneggiano il mondo, lo manipolano -notato? parole con la stessa radice- e lo trasformano. E si trasformano man mano ( 😀 ) che la vita scorre
Molto bello👏👏👏👏
Grazie Vanessa, grazie per le tue visite. Spero vada tutto bene, a te
Hai reso benissimo la fragilità con le ali di passero, l’ho colta ed apprezzata, ed è una manifestazione della delicatezza e sensibilità con cui hai scritto l’intera poesia. Mi sono espressa male, come a volte mi capita, perché non volevo dare il senso di possenza a quelle ali. Avevo immaginato che i “passeri”, finalmenti liberi di fluttuare in un meraviglioso turbinio di luce, potessero essere gli angeli custodi che ci sostengo nella fatica di sperare. Era un sentirli vicini vicini.
Più che generosa, credo di essere giusta. Dico quel che ritengo sia giusto dire, ovviamente per me, non sono la Bibbia. ;P
…però non te la prendere se ti faccio i complimenti, perché, come si suol dire Te li sei andati a cercare! 🙂
È incredibile come tu sia riuscita con un solo termine a descrivere sia questa storia infame che sta coinvolgendo l’intera umanità, sia quello che è accaduto (e può accadere) all’interno dell’organismo umano. La tempesta citochinica, le difese immunitarie che reagiscono con eccessiva violenza agli attacchi del virus, e invece di proteggere, aggrediscono tutti gli organi di un essere umano fino ad ucciderlo. Sempre affilate come lame le tue parole.
Sul resto non voglio dire nulla, è così delicato e pieno d’amore che qualsiasi considerazione lo sporcherebbe. Apri delle riflessioni in “…che non dà requie – o forse ne dà troppa –” ma le coglierò senza dire altro. Permettimi solo di aggiungere che quelle ali di passero mi piace vederle come ali di angelo.
Le ali di angelo sono possenti, mentre quelle di passero sono fragili, come noi, come i più fragili di noi. Per questo le ho scelte.
Grazie, sei sempre troppo generosa.