Puttana

“Io no voglio fare puttana

no voglio – però – mio uomo…

mi picchia” e mi violenta – per giorni

e notti – e quando è stanco

chiama i suoi amici che

mi violentano per notti e giorni – fino a quando

non imparo a farmelo piacere

fino a quando io stessa non chiedo

di esser violentata – sì

sono roba vostra sono schiava

fate di me ciò che volete

un soldo o due – un vestito

o un bacio – la mia paga è poca

la mia vita è vuota.

Io non volevo fare la puttana

proprio non volevo ma un giorno

mi son trovata qui su questa strada

– e gli uomini si  fermano e mi guardano

come una cosa – e gli uomini mi squadrano

ridono forte o si arrabbiano.

Non volevo però – sono una puttana

ormai lo so quindi “Che vuoi? Tutta notte?

Pochi soldi? Se vuoi bocchino?

Se ha pochi soldi con la mano.

No – culo è più caro”.

Io sono puttana, adesso so, ho imparato

dal mio uomo – da ogni uomo.

 

di Maddalena Gregori

12 Risposte a “Puttana”

    1. Molte vite sembrano votate alla tristezza e, purtroppo, poche di quelle che non lo sono volgono a loro lo sguardo.

  1. Condivido appieno le considerazioni di Carmela circa la poesia di denuncia.
    Questa poesia è “forte”, va al nocciolo del fenomeno, fa intravedere la possibilità di scelta che si ha in certi casi, la spersonalizzazione attuata con la violenza, l’immedesimazione finale come unica possibilità.
    Fin quando la società sarà “comandata” dai maschi (maschi, non uomini) la subalternità avrà sempre sembianze femminili.

    1. Purtroppo la “formazione” delle prostitute vittime di tratta lascia pochissimo spazio alla scelta, è incentrata su una violenza continua che cannibalizza l’individuo (in genere la donna, ma accade anche coi minori) portandolo ad accogliere con fatalismo questa nuova “identità”, questo nuovo modo di “essere”. E purtroppo il machismo ha come subalterni non solo le donne, ma tutti i deboli.
      Quello che non si vuole capire è che l’ideologia dominante “maschile” (che solo in parte coincide con l’essere uomini) è deleteria per tutti, non solo per le donne. E anche gli uomini che di tale ideologia si vestono con fierezza sono vittime: poveri di spirito, di anima, di cuore, esseri semi-umani.

      1. Concordo, infatti accennavo ironcamente a una possibilità di scelta, scelta inesistente (o quasi). E concordo anche sulla “ideologia”, che forse è una ideologia “inconsapevole”, poichè frutto di una cultura vecchia di millenni, della serie “si fa così, poiché così è sempre stato”.

        1. Già, soprattutto visto che ancora si parla della prostituzione come del “mestiere” più antico del mondo. “Mestiere”… Mah!

  2. Ciao Dealma, scusa l’invadenza ma sono convinta che la tua ambizione di fare denuncia produca doni da condividere. Ti sto leggendo piano piano e a proposito di denuncia ho trovato bellissimo il racconto 100.00 chiodi. Fa riflettere, indignare, arrabbiare.Poi ti fa chiedere cosa si può fare di concreto per togliere ( e non solo simbolicamente) i chiodi della sofferenza a tutti quei poveri Gesù Cristo crocifissi dal male altrui.
    Io ti sento molto bella e alla ricerca del bello, si tratta di percezioni legate alla lettura sia dei tuoi scritti che dei tuoi interventi in altri blog. Spero ti faccia piacere quanto sto per raccontarti. Prima di Pasqua ho sottoposto ad un mio amico la tua poesia “Cuore di pietra”. Premetto che si tratta di una persona molto sensibile e intelligente ma molto poco acculturata. Forse in vita sua non avrà mai letto neanche topolino. Eppure, l’ho visto incantato e rapito, e una volta finito di leggergliela ha detto commosso che la tua poesia era bellissima e che arrivava al cuore.
    Grazie a te!

    1. Wow, Carmela, che regalo mi fai. Sapere che una cosa che ho scritto ha toccato la vita di qualcun altro mi emoziona infinitamente. Grazie davvero, delal tua gentilezza e del tuo supporto.

  3. “…dal mio uomo -da ogni uomo.”
    Posso aggiungere “e da ogni donna”? O quasi? Sai quante volte ho sentito appellare Puttana una donna da un’altra donna? Così, magari solo perché è bella, o interessante, o attira gli uomini che la donna, da cui è uscito l’apprezzamento, vorrebbe attrarre? Milioni di volte e sempre con gran disprezzo, ovviamente riservato a tutte le donne fuorché a chi lo ha provato.

    Non so come commentare la tua poesia, sarebbero parole retoriche, preferisco sentirla come uno sfregio improvviso al volto.
    Vorrei solo aggiungere che scritta da te che cerchi la bellezza nella vita ha molto più valore di milioni di poesie scritte da alcuni sedicenti “poeti sociali” che girano in rete. Perché? Perché costoro si nutrono solo del male e anche se millantono denucia e volontà di scuotere le coscienze, senza il male non avrebbero ragione della propria esistenza e soffrirebbero pene dell’inferno.
    Grazie, bellissima poesia.

    1. Che tu mi veda come una che cerca la bellezza nella vita mi lascia stupita. Io non mi vedo così, anzi, tendo a vedermi come una lamentosa e depressona. Ma una nuova prospettiva è sempre benvenuta, mi offre sollievo dalle ombre da cui invece solitamente mi sento assediata.
      Per quanto riguarda la poesia, devo dire che fare denuncia sarebbe una mia ambizione, ma troppo spesso temo la retorica di cui tu accenni. E’ difficile riuscire a rendere il dolore e l’ingiustizia di certe realtà. Realtà che purtroppo a volte mi capita di sfiorare. E contro cui la mia coscienza cozza dolorosamente.
      E grazie, grazie infinite dei tuoi commenti sempre pertinenti e pensati.

    1. Sì, la cosa sconvolgente è che invece vengono sempre rappresentate come cose indegne. Indegne di comprensione, indegne di umanità.

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