Camminando per le strade
talvolta accosto il capo alla spalla
dei passanti a respirare
delle loro vite l’odore:
qui satura la giacca
di minestra di cavolo
ogni giorno cucinata
con amore o per dovere
– lì invece a inizio inverno
dell’anziano l’odore
di paletot in naftalina
chiuso nel vecchio baule
che sta ai piedi del letto
come cassaforte di ricordi
tra trine, foto e rimpianti ingialliti
– e poi acre l’afrore d’uomo
di un cappello mal lavato
o frusto per l’uso
in una tasca schiacciato
quando sta in fila per cercare lavoro.
Dietro ogni effluvio
scivola fluido il pensiero
a ricomporre il disegno
d’altre vite pedinate
da una ladra che segreta
cammina per le strade.
di Maddalena Gregori
È una vera e propria aromaterapia questo furto!
La ladra odora e riconosce, con l’anima, le essenze distillate dalla vita altrui, e nel farlo si nutre di appartenenza.
Una serie di fotogrammi che fissano, mirabilmente, una umanità diversa, composita, che lascia tracce del singolo quotidiano. Forse quella umanità che in pochi cantano, vedono, riconoscono, distratta da odori altri, da luci altre.
Per vedere l’umanità bisogna mantenere viva in sé l’umanità.