Esilio del mio cuore

Edgar Degas, “L’assenzio”, 1875-76

 

Esilio del mio cuore

solo in un bar

su un bicchiere mal lavato

a ricordare

i bei tempi passati

– quando le lacrime

scorrevano dolci

ben sapendo

di venir presto consolate.

Cuore in esilio

straniero in un paese

che più non riconosce

eppure è sempre quello

dove una volta

batteva sicuro

di farsi ascoltare

di seguire il ritmo

di un sentimento regolare.

 

di Maddalena Gregori

2 Risposte a “Esilio del mio cuore”

  1. Poesia struggente, e devastante come la negazione di una possibilità di salvezza.
    Ammaliante, come l’opera di Degas e gli occhi spenti della donna che fissano un vuoto pieno di amore.
    Scusami se mi sono permessa di lasciare un commento. Molte tue poesie non sono commentabili, vanno lette in religioso silenzio perché a proferir parola pare di sporcarle. Ti lascio questo commento soprattutto per le ultime righe che ho scritto.

    1. Ho corretto il tuo commento come da tua indicazione (io posso farlo!).
      Ciò fatto ti chiedo un favore: anche se trovi non commentabili le mie poesie, ti chiederei di darmi un segno su quelle che ti colpiscono di più. Non per ricevere complimenti (come sai poco mi cale) ma per capire se riesco a trasmettere qualcosa. E grazie infinite per il tempo che mi dedichi.

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